sabato 22 giugno 2013

Lo stallo dei due modelli economici




Nell'ideologia economica dell'Occidente, per lungo tempo, si sono apparentemente affrontati due campi: quello degli USA, neoliberista o radicale, orientato al mercato, e quello keynesiano o dello Stato Sociale, della politica industriale dell’Europa e conosciuto anche sotto il nome di "capitalismo renano". Gli ideologi del mercato scommettevano su una politica dell'offerta (tagli della spesa a tutti i costi, in particolare della spesa salariale), mentre gli ideologi dello Stato scommettevano su una politica della domanda (crescita dei consumi per mezzo della spesa pubblica e dell'innalzamento dei salari). Una trentina d'anni fa il modello europeo si era del tutto screditato, nella misura in cui l'accrescimento della spesa pubblica aveva aperto la strada all'inflazione mentre la crescita ristagnava (stagflazione). Il crollo del socialismo di stato sembrava confermare questa diagnosi. A questo punto, il concetto statunitense di ultraliberismo poteva intraprendere la sua marcia trionfale, e gli europei si convertirono in suoi buoni alunni, non in ultimo i socialdemocratici guidati da Schröder e da Blair.

Il grande « successo » della rivoluzione neoliberista è consistito, com'è noto, nella creazione di bolle finanziarie senza precedenti, che hanno alimentato congiunture globali del debito per più di una decade. Quando il crack del 2008 ha messo fine a quest'epoca la tempesta è stata enorme. I governi europei, con la “grande coalizione” tedesca in testa, hanno incolpato gli Stati Uniti e la loro dottrina neoliberista - come se essi non avessero, da parte loro, imposto a forza la medesima politica. A volte si è avuta l'impressione che ci fosse stato un cambiamento e che, su entrambe le coste dell'Atlantico, per mezzo di piani di salvataggio e programmi di rilancio, ci si fosse allineati al modello europeo. Ma i limiti del finanziamento pubblico non hanno tardato ad apparire sotto forma di crisi del debito. Così è tornato il tradizionale antagonismo, più bruciante che mai, tranne che a ruoli ora invertiti: almeno a prima vista, gli USA e la loro élite economica hanno scommesso sull'intervento statale al fine di stimolare il mercato, mentre l'Europa, sotto l'ala della Merkel, si è orientata verso programmi di brutale austerità.

Ma la verità è che non c'è più un modello economico chiaro; le due parti cercano di uscirne con l'inganno. Sia negli USA che in Europa, da una parte si votano i programmi di rigore finanziario sulla spesa, mentre d'altra parte le banche centrali si impegnano a far sì che il denaro continui a scorrere.  Gli Stati vengono esortati a risparmiare, le imprese ad investire. Solo che, anche se annaffiate da denaro a buon mercato, le banche non accordano più prestiti, se non in modo risibile, preferendo mettere i soldi nelle banche centrali. Dall'altra parte, le imprese hanno del tutto smesso di reclamare dei crediti per poter fare grossi investimenti, e sono tornate alla buona vecchia politica che consiste nel ridurre drasticamente i costi. Senza la spesa pubblica non funziona più niente, tuttavia essa dev’essere sempre più ridotta. La verità è che se le banche centrali comprano debito pubblico non lo fanno per appoggiare un aumento della domanda reale ma per impedire la caduta dei valori di questi titoli e per salvare le banche che non riescono a disfarsene. 

Tale politica ipocrita ha portato a un ritorno della stagflazione ancora più grave di quella precedente, ma stavolta non durerà. Per il momento, gli USA sembrano voler privilegiare la strada inflazionistica e l'Europa di Merkel la strada della recessione e di un terrorismo finanziario da Stato d'eccezione. Né l'una né l'altra strada funzionerà. Chi vuole salvare il sistema finanziario non ha altra scelta che lasciar deperire la domanda, e chi vuol salvare la domanda si vede costretto a rovinare il sistema finanziario. L'intreccio assurdamente contraddittorio dei due modelli economici indica che i loro fondamenti capitalistici comuni si sono oramai sgretolati.

- Robert Kurz - da "Neues Deutschland"  6 febbraio 2012



traduzione by Lpz